
Bando Comunità in Rete
Il bando “Comunità in Rete” promosso dalla Regione Puglia rappresenta un’importante opportunità per il rafforzamento delle infrastrutture sociali e per la valorizzazione degli spazi dedicati al welfare di comunità. L’iniziativa è rivolta agli enti del Terzo Settore impegnati in attività sociali, educative e di inclusione, e nasce con l’intento di sostenere interventi che migliorino la qualità degli ambienti in cui si sviluppano relazioni, servizi e progettualità a beneficio dei cittadini.
L’obiettivo è favorire la rigenerazione di luoghi già attivi o destinati a diventare punti di riferimento per la comunità, attraverso opere che ne aumentino la funzionalità, l’accessibilità, la sicurezza e l’efficienza. Gli interventi possono riguardare sia gli aspetti strutturali e impiantistici degli immobili, sia l’acquisizione di dotazioni materiali e servizi professionali necessari per rendere gli spazi adeguati alle esigenze delle persone e delle attività che vi si svolgono. Il bando riconosce inoltre l’importanza del lavoro di progettazione, del coordinamento tecnico e della capacità di rendere sostenibili e coerenti gli interventi proposti.
Chi può participare?
I soggetti beneficiari dell’avviso sono:
- Gli Enti del Terzo Settore (ETS), iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (R.U.N.T.S.), in particolare: imprese sociali, ivi incluse cooperative sociali e loro consorzi.
Le imprese, all’atto della presentazione della candidatura, devono essere costituite con attività rientranti nei seguenti codici ATECO:
87.30.00- Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili;
87.90.00- Altre strutture di assistenza sociale residenziale;
88.10.00- Assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili;
88.91.00- Servizi di asili nido e assistenza diurna per minori disabili;
88.99.00- Altre attività di assistenza sociale non residenziale nca;
93.29.90- Altre attività di intrattenimento e di divertimento nca.
Spese ammissibli riguardano:
I costi diretti ammissibili, riconosciuti come rimborso dei costi effettivi:
- Lavori / Forniture connesse all’operazione:
- Opere murarie e assimilate (murature, piazzali interni, recinzioni, tettoie, cabine elettriche, etc;);
- Impiantistica generale: riscaldamento, condizionamento, idrico, elettrico, fognario, produzione di energia da fonte rinnovabile, BACS (Building Automation and Control System) etc;
- Oneri per la sicurezza;
- Forniture per ausili di domotica anche sociale e assistenziale (utili a migliorare il grado di autonomia dell’utente cui si rivolge);
- Forniture per abbattimento barriere architettoniche (rampe, ascensori, servo- scala e piattaforme elevatrici, ecc.);
- Mobili, arredi, macchinari e attrezzature → max 20% delle spese totali ammissibili;
- Mezzi mobili targati ad uso collettivo, nuovi di fabbrica, strumentali allo svolgimento dell’attività, con specifica destinazione riscontrabile dal libretto di circolazione e/o da altra documentazione idonea a caratterizzarne l’uso strettamente legato alle finalità cui la proposta progettuale tende→ max 15% delle spese totali ammissibili;
- Progettazione dell’intervento (servizi di ingegneria e architettura) → max 10% del costo complessivo dei lavori (opere murarie, impiantistica generale, oneri per la sicurezza);
- Direzione lavori / esecuzione contratto (se previsto);
- Collaudi tecnici/amministrativi o statici (se previsti);
- Coordinamento sicurezza (in fase di progettazione/esecuzione), ove previsto;
- Acquisto di: brevetti, licenze, Know-how, Conoscenze tecniche non brevettate.
I costi indiretti ammissibili (spese generali), riconosciuti sotto forma di finanziamento a tasso forfettario pari al 7% dell’importo complessivo relativo ai costi diretti ammissibili, sono tutti i costi non direttamente imputabili al progetto, ma che risultano comunque necessari per la realizzazione dell’intervento.
Entità del contributo:
Il costo complessivo della proposta progettuale non potrà essere inferiore a € 100.000,00.
Il soggetto privato proponente potrà optare per uno dei due seguenti regimi di aiuto:
a. contributo in regime “de minimis” per gli aiuti agli investimenti iniziali, fino ad un investimento massimo di € 500.000,00;
b. aiuti a finalità regionali agli investimenti iniziali per PMI, in esenzione, fino ad un investimento massimo di € 1.200.000,00.
In entrambi i regimi di aiuto, l’avvio dei lavori relativi all’intervento proposto dovrà essere successivo alla data di invio dell’istanza di partecipazione al Bando.
Il contributo riconosciuto ad ogni singolo Beneficiario sarà erogato sotto forma di sovvenzione e assumerà la forma di:
- rimborso di costi diretti ammissibili, effettivamente sostenuti e pagati dal Beneficiario, per l’attuazione dell’operazione finanziata;
- tasso forfettario pari al 7% dei costi diretti ammissibili, a copertura dei costi indiretti dell’operazione.
Contributo in Regime “de minimis” per gli aiuti agli investimenti iniziali:
- il contributo massimo concedibile ad una impresa unica, per la proposta progettuale candidata, è pari a € 300.000,00 e l’investimento totale non potrà superare l’importo di € 500.000,00.
Aiuti a finalità regionali agli investimenti iniziali per PMI:
- il contributo massimo concedibile, calcolato sui costi ammissibili del progetto, non potrà superare per le medie imprese il 50% dell’importo complessivo di progetto, e per le piccole/micro imprese il 60%, fermo restando che l’importo del contributo concesso non potrà essere maggiore di € 600.000,00 e l’investimento totale non potrà superare l’importo di € 1.200.000,00.
Si precisa che il beneficiario dell’aiuto, apporta un contributo finanziario pari ad almeno il 25% dei costi ammissibili, attraverso risorse proprie o mediante finanziamenti esterni, in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.
Le domande di agevolazione potranno essere presentate a partire dalle ore 09:00 del 14/07/2025 fino all’esaurimento dei fondi.
Per maggiori informazioni e per presentare la domanda contattaci al numero 0881377624 o scrivi a info@agevolaweb.it